Cosa hanno in comune andare in bicicletta e investire denaro? Apparentemente nulla, in realtà tantissimo e per dimostrarlo devo partire da lontano.
La memoria cosiddetta procedurale ci permette di eseguire per quasi tutta la nostra vita alcuni gesti in modo automatico senza dover riflettere ogni volta su quale parte del corpo muovere.
Nuotare, correre, andare in bici, sciare sono solo alcuni esempi pratici della stupefacente capacità della nostra mente di farci risparmiare tempo ed essere efficaci quando decidiamo di praticare attività che abbiamo imparato a svolgere anche parecchi anni fa.
Ma se ci fermiamo solo per un attimo a riflettere sul percorso che ci ha portato ad affinare quella che oggi appare un’abilità scontata, scopriamo informazioni preziose (e a costo zero) che possono aiutarci a diventare investitori migliori evitando errori che, a causa di abitudini negative, sistematicamente ripetiamo senza rendercene conto.
Come scrive James Clear nel suo splendido libro “Atomic habits. Piccole abitudini per grandi cambiamenti” anche sapere fare una cosa abbastanza bene con il pilota automatico ci porta a smettere di pensare a come potremmo farla meglio e paradossalmente la prestazione, nonostante l’esperienza maggiore acquisita nel tempo, tende leggermente a calare. Per questo ogni tanto anche l’abitudine va messa in discussione e migliorata anche se di pochissimo.
Seppur sfumato il ricordo di difficoltà che al tempo sembravano insormontabili. tipo stare in equilibrio su due sci oppure a galla in una piscina, dovrebbe essere motivante per farci comprendere che con un pò di applicazione e disciplina quasi tutto è possibile. Anche diventare bravi risparmiatori e investitori.
Sorprendendo pure il sottoscritto che per decenni ha pedalato senza comprendere il “messaggio”, andare in bicicletta è proprio una di quelle attività quotidiane che può aiutarci nel percorso di miglioramento continuo nella gestione del denaro. I parallelismi tra i due mondi, bici e finanza personale, non mancano.
Chi pensa a una forzatura da parte di chi vi sta scrivendo, nutre un legittimo dubbio e probabilmente quello che ho messo a terra alla fine di questo percorso disturba un pochino i “puristi” della finanza.
Ma nel tempo (e dopo tanti chilometri) mi sono convinto che il percorso di educazione finanziaria tradizionale portato avanti oggi da banche e soggetti istituzionali (non senza ambigui conflitti d’interesse) semplicemente non funziona.
Perché non funziona? Perché i livelli di educazione finanziaria degli italiani migliorano al passo della tartaruga e l’incapacità dello studente di capire la lezione del professore è una chiara evidenza dell’inefficacia del metodo.
Dopo tanti anni passati nel mondo della finanza istituzionale ho compreso che semplicità, pianificazione e tempo sono tre ottimi gestori del denaro.
Abbinare qualcosa di conosciuto e praticato da una consistente porzione di persone (il portare una bicicletta) a qualcosa d’altro percepito come oscuro e complicato (la finanza nel suo complesso), credo possa dare gli stimoli e le risposte giuste alle persone che stanno cercando di diventare più consapevoli sempre finanziariamente parlando. Forse mi sbaglio, ma tanto vale provarci.
E così ho tentato di condensare queste mie riflessioni in un libro il cui titolo mixa una delle frasi più azzeccate da Warren Buffett, “investire è semplice ma non è facile“, con uno dei mezzi che da sempre sa regalarci fin da bambini i primi veri momenti di libertà, spesso dopo ripetuti e fallimentari tentativi.
Perché ho scritto questo libro
La mia passione per la bici è nota ai lettori di lunga data di questo blog; quella per la finanza personale e gli investimenti pure, come dimostrano i centinaia di articoli scritti su ICBS.
Allora mi sono chiesto: ma se queste due cose possono stare insieme, perché non tentare di farle convivere in un libro invece che lasciarle confinate a qualche isolato post?
Motivato anche da alcuni lettori desiderosi di veder completato il viaggio finanziario cominciato con “Come investire il mio primo euro”, ho deciso di riprendere la strada e farmi accompagnare proprio dal mezzo di trasporto più ecologico del mondo che nei 22 capitoli del libro assume un ruolo molto particolare di “educatore finanziario”.
Ma educare chi? Educare tutte quelle persone, esperte o meno esperte, che nel tempo accumulano e poi gestiscono capitali finanziari sempre più importanti tra i 20 e i 65 anni, il classico range di età che contraddistingue il cosiddetto ciclo di vita dell’accumulatore di ricchezza.
Una fase della vita nella quale non sono solo incerti i rendimenti di un investimento oppure i saldi dei bilanci familiari, ma anche gli obiettivi, le condizioni personali e professionali, le esperienze e tutto ciò che non può essere messo sotto il nostro completo controllo.
Incertezza che spesso rende il “visibile” breve periodo preferito all’imprevedibile e avvolto nelle nebbie lungo periodo.
Quando da bambini apprendiamo l’arte di andare in bicicletta, staccandoci dal supporto genitoriale (e delle rotelline laterali), guadagniamo per la prima volta nella vita l’indipendenza nel fare qualcosa, sfidiamo la forza di gravità e ci troviamo nelle stesse condizioni di un ventenne che, sempre in solitudine, decide di investire i primi risparmi sui mercati finanziari.
Il viaggio “finanziario” sarà lungo e a volte pericoloso, ma ricchissimo di opportunità. Purtroppo paura, disinformazione, pigrizia, avversione a rischi e perdite, esperienze negative, frenano quella che a scuola dovrebbero insegnarci essere una regola di vita. Pagare prima di tutto noi stessi all’inizio di ogni mese mettendo da parte quel denaro che in futuro saprà regalarci maggiore benessere.
Esattamente come in un qualsiasi giro ciclistico, breve o lungo che sia, troveremo davanti a noi un percorso denso di responsabilità, imprevisti, eventi, ed emozioni durante il quale adattare le scelte finanziarie all’età che avanza sarà fondamentale per il successo finale.
Ho cominciato a scrivere nei ritagli di tempo un manuale che sinceramente è andato oltre le mie attese quanto a contenuti. E questo perché quando pedalavo tra le mie colline emiliane le idee uscivano a getto continuo.
Il “non è facile” che tra parentesi chiude il titolo è riferito al fatto che non basta salire su una bici e partire per essere certi di andare dal punto A al punto B. Non è nemmeno sufficiente comprare un ETF e tenerlo per tutta la vita per essere sicuri di raggiungere gli obiettivi finanziari che ci siamo dati.
Un viaggio ciclistico ha molto in comune con un viaggio finanziario
Una bici prima di qualsiasi uscita deve essere in ordine ed efficiente, ma anche noi come “conduttori” del mezzo dobbiamo essere preparati. Inconvenienti meccanici e fisici sono sempre dietro l’angolo. Dobbiamo conoscere le regole di base del codice della strada. Proteggerci dai sempre possibili imprevisti. Pianificare il percorso e scegliere il mezzo più adatto. Conoscere i nostri limiti fisici ed emotivi e come gestirli nel tempo. Scegliere se andare da soli o in compagnia. Gestire gli inevitabili fattori di attrito che incontreremo lungo il percorso. Dobbiamo rendere l’esperienza il più possibile efficace, sostenibile e piacevole.
Anche risparmiare qualche euro e investirlo sui mercati è semplice da fare, ma complicato da portare avanti con metodo negli anni. Dobbiamo prepararci in anticipo auto educandoci e guadagnando in consapevolezza. Apprendere le regole di base della finanza. Conoscere i nostri limiti, economici ed emotivi, imparando a gestire entrambi. Avere un’idea del tempo disponibile per arrivare con elevata probabilità a raggiungere l’obiettivo. Scegliere gli strumenti più adatti. Fare tutto da soli oppure, se preferiamo, essere supportati da qualche esperto con l’accortezza di non frequentare “cattive compagnie”. Inevitabili fattori di freno al nostro “avanzamento” finanziario come tasse, costi e inflazione andranno affrontati e gestiti. Dobbiamo essere capaci di pianificare l’esperienza rendendola efficace, sostenibile e piacevole.
I punti in comune sono tanti, ma questo è solo un antipasto di quello che il libro vuole trasmettere al lettore.
Ovviamente non troverete nessuna ricetta magica o previsioni sui massimi sistemi che governano il mondo. Non conosco il futuro, nessuno lo conosce e quindi ingannerei voi e me stesso nel raccontare ciò che per natura è imprevedibile. Ma so per certo che un processo ordinato, pianificato, strutturato, basato sui fatti e con il minor impatto possibile esercitato dai fattori di “attrito”, alla fine otterrà un risultato migliore di qualsiasi altra strategia.
Consapevole che ogni persona e famiglia è unica e che quindi nessun portafoglio modello potrà mai essere perfetto, nell’ultima parte del manuale ho tentato di fare una sintesi delle tante evidenze che accompagnano capitolo dopo capitolo il lettore, fornendo la mia personale interpretazione di quella che dovrebbe essere la gestione finanziaria delle tre fasi di vita principali che ho chiamato della velocità, dell’adattamento e dell’ultimo sforzo.
Una prefazione a cinque stelle (anzi due)
Tra i tanti aspetti positivi di questa esperienza mi fa piacere ricordare il contatto avuto con il fondatore di uno dei siti europei più competenti e completi quando si parla di investimenti soprattutto con ETF, Bankeronwheels.com.
Raph Antoine è un ciclista globetrotter molto appassionato (e il nome del sito rende bene l’idea), ma è anche una persona super esperta avendo lavorato in passato per grandi case d’affari internazionali.
Non esisteva per me persona migliore che potesse visionare e giudicare in anteprima il libro. Il giudizio di Raph è tutto sintetizzato nella prefazione del libro, righe che arricchiscono enormemente il contenuto dell’intero manuale e che mettono in risalto anche una grande differenza tra questi due mondi. In bicicletta viviamo momenti divertenti e spensierati; sensazioni che se provate troppo spesso quando stiamo investendo denaro ci suggeriscono che forse stiamo sbagliando strada.
Ringrazio moltissimo Raph per i suggerimenti che mi ha dato in fase di revisione della bozza, ma ringrazio anche tutti i colleghi di Meridian che ogni giorno traducono in scelte concrete i tanti messaggi che passano regolarmente su questo blog, cercando di educare, aiutare e consigliare le persone che hanno deciso di affidare loro la responsabilità di portare a realizzazione sogni e obiettivi di vita.
Ma mentre scrivevo questo post di presentazione del libro un altro grande amico ed ex collega, Alessandro, fondamentale supporto nella pubblicazione di “Come investire il mio primo euro” ha pensato di sorprendermi inviandomi una prefazione “ombra”, ovvero quello che avrebbe scritto lui se fosse stato al posto di Raph.
Siccome molti dei concetti che avrei voluto scrivere oggi li ha ben sintetizzati Alessandro (e anche meglio di come avrei fatto io), non ho voluto disperdere questo prezioso contributo che potrà essere utile a chi sta cercando di capire cosa aspettarsi dal libro.
Ammetto che quando ho avuto il piacere di avere fra le mani in anteprima il secondo manuale di Lorenzo dedicato alla finanza personale, dopo aver letto il titolo ho sommato alla curiosità una buona dose di scetticismo. Certo, leggendo spesso e con interesse il blog investireconbuonsenso.com dove scrive regolarmente, avevo già avuto modo di apprezzare le analogie che, a ragione, accomunano attività sportive e investimenti. Tuttavia l’idea di impostarvi sopra un intero manuale mi era parsa destinata a generare qualche forzatura.
Per fortuna a volte è bello sbagliarsi clamorosamente, scoprendo invece che le due attività, investire e andare in bicicletta appunto, hanno davvero così tanto in comune che il paragone non solo è molto sensato, ma anche molto utile.
La finanza, e di riflesso la finanza personale, è ancora percepita come una materia arida, fatta soltanto di numeri, nonostante da diversi decenni sia ormai stato smentito il fatto che le decisioni finanziarie degli operatori economici siano assunte soltanto, o addirittura prevalentemente, su basi razionali. Questo manuale, oltre a illustrare in modo approfondito gli strumenti e le strategie per investire al meglio i risparmi nelle diverse fasi della vita al fine di raggiungere i propri obiettivi, ha il pregio di alternare la trattazione tecnica con digressioni nel mondo del ciclismo. Deviazioni di strada che si rivelano mai banali e sempre coerenti con l’argomento principale -gli investimenti- e che ci aiutano a vedere le cose da un’altra prospettiva, aiutandoci a comprenderle meglio.
L’analogia, davvero ben riuscita, fra ciclismo e finanza personale ha soprattutto una qualità inestimabile: ci ricorda che dopotutto siamo esseri umani che devono prendere decisioni in base a informazioni e risorse limitate, immersi per giunta in un ambiente mutevole e pieno di imprevisti. Possiamo però, e anzi dobbiamo, prepararci e continuare a cercare risposte, passando per prove ed errori che mettono in luce quelli che sono i nostri limiti, testando approcci diversi se i precedenti tentativi hanno portato a delusioni.
Lorenzo apre la strada e ci invita a seguirlo scegliendo il “nostro passo” nella scalata impegnativa verso la libertà finanziaria, ricordandoci che si tratta di un’esperienza di vita come tante altre, nella quale testa, cuore, gambe e polmoni non possono che lavorare insieme verso il traguardo.
La mia speranza è che questo libro possa dare risposte concrete alle persone che si stanno chiedendo come investire in età adulta basandosi su fatti ed evidenze e non su qualche estemporaneo (e spesso interessato) contenuto trovato casualmente in rete oppure ascoltato da qualche amico o familiare.
Il desiderio di esplorare un innovativo metodo di fare educazione finanziaria, si è unito alla passione per un mezzo dei trasporto ancora incredibilmente attuale e che ogni tanto ci fa vivere qualche gioiosa e divertente esperienza di vita.
Vita che, come disse Albert Einstein, sarà sempre un po’ come andare in bicicletta. Per rimanere in equilibrio dovremo continuare a muoverci.
Buona lettura, buon investimento e ovviamente buona pedalata!
Investire è semplice come andare in bicicletta è disponibile nelle principali librerie online.
Trasmettere messaggi complicati in modo semplice, non e´ facile, ma Lei Dott. Biagi, ci riesce sempre.
Complimenti!
Una domanda, e´ disponibile il libro nella versione inglese?
Grazie e avanti cosi`.
Alessandra
Grazie Alessandra il suo commento mi fa veramente tanto piacere.
Al momento purtroppo la versione in inglese non è disponibile. L’idea, lo ammetto, mi frulla per la testa da un pò e questo libro forse si presterebbe molto alla traduzione avendo contenuti “internazionali”.
Vediamo come va in italiano e se ci sarà un buon interesse allora credo proprio che farò questo “investimento”.
A presto e avanti così!
Quanto vorrei che fossi io a scrivere un blog così interessante e “leggero”.
Vincenzo
Il nostro motto in fondo è risparmia, investi e vivi bene -), giusto Vincenzo?
Credo da sempre che al serioso mondo della finanza manchi sempre qualcosina per riuscire ad arrivare veramente a valle. E non mi riferisco ai costi occulti, alle strategie esoteriche, al racconto fantasioso di chi sarà il mercato vincente nei prossimi anni, il macellaio deve sempre raccontare che la sua carne è la migliore, ma invece alla capacità di usare pezzettini di vita reale per riuscire a trasmettere una sana e soprattutto seria educazione finanziaria. Che infatti migliora molto lentamente. Quindi forse è il caso di cambiare approccio.