Non c’è dubbio che scelte azzardate di asset allocation possono far deviare da un percorso ideale di crescita il valore del nostro piano di investimento. All’investitore medio (soprattutto italiano, ma non solo) piace la scommessa sentendosi gratificato dall’aver anticipato il mercato.
Purtroppo, per una semplice questione di autostima e di autocompiacimento, tendiamo a rimuovere dalla mente le scommesse perse e a pensare a quanto il nostro portafoglio è cresciuto per effetto di quelle vinte.
Personalmente ritengo molto più efficiente per un investitore di medio lungo periodo ancorarsi ad asset allocation tarate su orizzonte temporale dell’obiettivo che si vuole raggiungere considerando sempre il rischio che si è disposti a sopportare. Inserite il pilota automatico nel vostro piano di investimento e allontanate da voi la tentazione di prendere i comandi.
Sulla valenza di inserire materie prime in un portafoglio finanziario ci siamo già espressi qui, ma il solo 2014 è un classico esempio di come si può rovinare una performance che il mercato ci ha concesso solo perché ritenevamo le commodities a buon mercato. Ho creato tre portafogli per spiegare tutto ciò in modo concreto.
Il primo è un classico 50% azioni USA e 50% US Bond Aggregate. Nel secondo ho tolto 10% ai bond per metterli in commodity, nel terzo ho sostituito alle commodity il monetario.
Mettere sul piatto 10 punti di commodity vi sarebbe costato 1.80% di rendimento rispetto allo stare in cash e quasi 2.50% dal tenerli investiti in bond. In pratica il 10% del portafoglio ha sacrificato il 25% della performance.
Di seguito la stessa simulazione di prima ma aggiungendo 10 punti di high yield bond a discapito sempre del Total Bond. Il risultato addirittura peggiora passando dal 6,71% al 6,60%.
Se facciamo lo stesso esercizio andando indietro a 10 anni avremo numeri che, in termini di rendimento, torneranno però ad essere livellati e quindi voi mi direte che ho tirato fuori un esempio del cavolo.
Fonte dati: PortfolioVisualizer
Intanto, ad essere onesti, perdereste comunque rispetto alla soluzione di portafoglio che predilige 10 punti di cash; ogni anno 10 punti base sarebbero sacrificate ed in questo non comprendo le commissioni di fondi o Etf settoriali notoriamente molto più elevate dei money market. Ma il lato peggiore della questione è il rischio del portafoglio. Tutti i parametri, dal massimo calo durante questo arco temporale alla volatilità, sono sensibilmente più elevati rispetto agli altri due portafogli. Avete guadagnato meno e avete rischiato di più.
Con questo non voglio arrivare alla conclusione che le commodity o i bond high yield non possano fornire performance molto interessanti nel corso del 2015 tali da ribaltare la situazione; personalmente non so come si muoveranno i mercati, però so che il portafoglio di investimento è il contenitore nel quale far fruttare i risparmi di una vita e per questo voglio tutelarmi al massimo dai rischi.
Seguire le mode o le convinzioni secondo le quali i mercati sono “convenienti” o ancora rincorrere il nome esotico del fondo o dell’Etf di turno che scommette su temi di mercato, non sono quasi mai una buona idea.
Rimanere ancorati alla “media” del mercato non offrirà certamente ritorni mirabolanti (ma neanche perdite devastanti) o adrenalina da scommessa, ma semplicemente quello che il mercato ha da offrire nulla di più. In fondo questo è quello che basta per raggiungere i nostri obiettivi.
Buon senso, semplicità, ribilanciamento costante, giusta diversificazione e bassi costi ed il vostro piano di investimento non soffrirà di vertigini. Il tutto aiutato da un buon pilota automatico.
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