By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 7 Maggio, 2015|

Ci risiamo, i tassi di interesse risalgono dai livelli infimi e subito i media e gli analisti gridano al lupo al lupo con riferimento ai bond. E’ ovvio che quando i tassi di interesse raggiungono livelli così bassi (vedi grafico Bund 10 anni) , movimenti di 40/50 punti base come quelli registrati a partire dalla metà di aprile percentualmente (ed anche in termini di performance) producono effetti collaterali non irrilevanti sul patrimonio di un investitore, è la legge della matematica.

bundE’ altrettanto ovvio come tutti i trend in finanza vivono di ondate, di tendenze che a volte si muovono in modo eccessivo dalla loro tendenza di lungo periodo e questo richiede prima o poi un processo di mean reversion verso valori più equilibrati.

Nello specifico il mercato dei bond dal 17 aprile ad oggi ha fatto registrare perdite mediamente del 2-3% su emissioni governative con scadenza compresa tra i 7 e i 10 anni. Come ci mostra la tabella, in termini di intensità, siamo tra un terzo e la metà del movimento maggio-settembre 2013 che scatenò Ben Bernanke quando avvisò i mercati dell’avvio del tapering, ovvero della rimozioni di stimoli monetari tramite riacquisto di Bond.

bond7-10
Su questo blog abbiamo sempre affermato (e continueremo a farlo) quanto sia importante la componente bond all’interno di un portafoglio di investimento diversificato anche con tassi così bassi. Osservate la tabella successiva e potrete notare come alla perdita di qualcuno (i bond) corrisponde il guadagno di qualcun altro (oggi azioni e commodities, due anni fa solo le azioni).

indici
Certamente in alcuni casi la compensazione non è in grado di produrre utili consistenti, ma nemmeno perdite devastanti. Un classico portafoglio 60% azioni internazionali 40% Global Aggregate Bond nel corso della finestra nera del 2013 ritornò il +0,74% mentre oggi, a correzione bond forse non ancora esaurita, le perdite di questo portafoglio 60/40 sono limitate allo 0,15%. Il significato di questa analisi è legato proprio al potere della diversificazione.

Scegliere di investire solo in bond nel 2013 vi avrebbe infilato per qualche mese in una fase di panico con perdite che superavano anche l’8%. Scegliere di investire solo in azioni vi avrebbe permesso di dormire più sereni, ma quali azioni? Se la scelta fosse ricadute su quelle emergenti avreste perso come un Global Aggregate Bond. E le commodities o ancora meglio il bene rifugio per eccellenza come l’oro? Sia allora che oggi il metallo giallo vi avrebbe fatto perdere denaro.

Il punto è proprio questo. Le correlazioni tra asset class cambiano, le previsioni sono molto difficili e non sempre le storie si ripetono alla stessa maniera. Potrebbe succedere che da domani le azioni comincino a scendere avviandosi verso un bear market che non si vede dal 2009 e allora avrà senso avere una quota di bond. Potrebbe anche essere che non succeda e che siamo di fronte, dopo oltre 20 anni di calo, ad una risalita dei tassi obbligazionari. Tutto potrebbe succededre, ma nell’incertezza ecco perché il solito pasto gratis che ogni giorno vi regalano i mercati va sfruttato.

Leggi anche: Perchè tenere bond in portafoglio

                        60/40

                        L’unico pasto gratis in finanza

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