By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 15 Luglio, 2015|

binocolo

Quante volte guardate le performances del vostro portafoglio? Questa è una domanda che ogni consulente finanziario dovrebbe fare al proprio cliente per capire veramente qual è il profilo di rischio ma soprattutto lo stato di ansia che caratterizzerà ogni operazione da quel momento in avanti. Uno studio di SigFig ha verificato che, tra gli investitori americani che utilizzavano il suo software di portafoglio, mediamente una consultazione dell’andamento dello stesso avveniva 8 volte al mese.
Già questa, per chi fa investimenti con orizzonti di lungo periodo appare una frequenza eccessiva, ma la stessa società è andata oltre cercando di capire cosa succedeva alle performances di coloro che consultavano lo stesso almeno 1 volta al giorno e tra quelli che lo facevano 2 volte al giorno.

Nel primo caso la performance di portafoglio avevano subito un ridimensionamento medio annuo dello 0,2% mentre nel secondo caso dello 0,4%, demerito soprattutto dei costi di trading sostenuti per l’eccessiva operatività. Vedere prodotti che vanno troppo bene o troppo male spinge l’essere umano all’azione perché si pensa che in questo modo si potranno fare scelte più efficienti. In realtà continuare a sbirciare l’andamento quotidiano dei titoli è deleterio perché porta al cosiddetto over trading generato a sua volta da over confidence.

Pensateci un attimo, che senso è leggere ogni giorno le singole righe del deposito titoli (comprese le performance) quando il nostro obiettivo è spostato avanti di 10, 15 o 20 anni? Facile a dirsi difficile a farsi.

E’ evidente che gli investitori sono più sensibili alle perdite che ai guadagni ed è per questo che il mercato azionario osservato giorno per giorno è controproducente. Essendo l’azionario un animale volatile ogni volta che aprono le contrattazioni avete un bel 50% di probabilità di guadagni così come un 50% di probabilità di perdite.

Se nel lungo periodo la crescita delle azioni è statisticamente indiscussa, osservare l’andamento di un indice durante una giornata è come guardare un sismografo durante un terremoto, random allo stato puro.

Più tempo perderete a guardare i segni verdi o rossi presenti all’interno del dossier titoli, più sono le volte in cui vi compiacerete o vi abbatterete delle scelte fatte aumentando notevolmente la possibilità di mettere mano a ciò che invece dovrebbe rimanere lindo e immobile per lungo tempo.

Solo se i vostri obiettivi e la vostra propensione al rischio cambiano dovrete apportare aggiustamenti, altrimenti un’occhiata ogni trimestre/semestre sarà più che sufficiente magari cogliendo la palla al balzo per ribilanciare il tutto qualora si rendesse necessario.

Leggi anche: Fissare gli obiettivi

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                       Quei vizi difficili da sconfiggere

                      Le cattive strategie dei battitori liberi

3 Commenti

  1. Nicholas 11 Novembre 2018 at 01:09 - Reply

    Io invece ho un problema: guardò giornalmente ed anche più volte al giorno il mio portafoglio!
    Vorrei riuscire a distaccarmi ma purtroppo è più forte di me!
    Lo guardò ma non lo tocco… cioè non lo cambio lo tengo così anche per anni (a parte i ribilanciamenti).
    Lo confronto con altri e faccio simulazioni per cercare di trovare quello più idoneo per me.
    A volte mi sembra che questo sia quello corretto altre volte penso che era meglio se ne sceglievo un altro. (Forse anche perché in questo 2018 i bond emergenti hanno preso un po’ di bastonate).

    Ho un 20% azioni mondo, 30% bond emergenti, 30% bond HY, 10% oro e 10% liquidità!

  2. Antonio 2 Aprile 2016 at 17:39 - Reply

    archeowelth buonasera,
    innanzitutto la ringrazio per aver reso disponibile a tutti I tuoi lettori attuali e potenziali questo splendido blog; dopo un periodo quasi decennale di trader ed investitore attivo e dopo tante legnate prese in testa ,tante notti insonni,tanta sofferenza psicologica ho decito di uscire dall’azzardo del trading on line(prevalentemente obbligazionario)ed ho incominicato a studiare seriamente la gran parte dei libri editi recentemente di finanza classica e comportamentale ;

    ho deciso di lasciare per sempre l’azzardo del trading chiudendo definitivamente tutti i miei conti on line dediti al trading lasciando attivo un solo ed unico conto;

    mi sono totalmente e finalmente convertito all’investimento passivo scevro da emozioni,strategie,tattiche ed operazioni estemporanee: appena trovero’ tempo e forza morale raccontaro’ la mia storia di trader perdende ed investitore redento! spero di far cosa gradita ai lettori di questo splendido blog! se mi da il permesso mi piacerebbe condividere con lei oltre che con i lettori la mia strategia di pac in etf.

    Buon fine settimana,

    Antonio

  3. roby 15 Luglio 2015 at 12:59 - Reply

    E’ assolutamente vero quello che hai scritto nell’articolo. Ma e’ molto umano incorrere in determinati comportamenti. Anch’io ci sono passato ma progressivamente me ne sono distaccato. Mi ha aiutato certamente il mio lavoro di controller che e’ fissato per l’analisi ( anche dei propri comportamenti) ma ancor di piu’ il fatto di aver capito certe logiche e i tempi relativi. In piu’ oggi abbiamo strumenti relativamente semplici che ci permettono cose impossibili 10 anni fa. Ora faccio un check mensile e forse . Trimestrale quasi certo. Annuale sicuro. In fin dei conti con certi algoritmi e macro il sistema analizza e propone. La sensibilita’ fa il resto. Ma di sicuro meno si guarda e piu’ si vive…………..nel senso vero del termine. Ci sono attivita’ molto piu’ belle la fuori!
    Penso concorderai con me su questo.
    Roberto

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