By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 1 Luglio, 2022|

C’è un fattore che accomuna ogni investitore. Indipendentemente dal fatto che siamo professionisti della finanza o dilettanti alle prime armi, nel bagaglio di esperienza di ognuno di noi ci sono sempre risultati clamorosamente positivi e negativi. Stranamente la nostra mente ci porta ad esternare vivacemente i successi con amici e parenti, ma tende a farci rimanere omertosi sulla maggior parte dei fallimenti.

Ogni esperienza lascia però degli strascichi mentali che dobbiamo imparare a gestire. E per farlo dobbiamo ricordare.

Con il passare del tempo ho capito che un esercizio utile da fare, soprattutto quando i sentimenti estremi di euforia e depressione sui mercati ci stanno conquistando, è quello di ricordare anche visivamente i top e i flop più clamorosi della nostra carriera da investitore.

La mia di carriera è sufficientemente ricca di casistiche di questo tipo e ogni tanto mi fa bene ricordare. Così ho pensato di raccontare oggi i miei 10 top/flop più clamorosi degli ultimi 30 anni. Partiamo.

I 5 investimenti Flop

1

Anno 2000. Da giovane neo assunto in banca decisi di seguire le orme di alcuni colleghi investendo il primo stipendio in un fondo pluripremiato (e carissimo visto che chiedeva una gabella del 5% per entrare) sull’azionario tecnologico americano. Correva il marzo 2020 e quello rappresentò il punto massimo di una delle peggiori bolle speculative del secolo nella storia delle borse.
Lezione. In borsa si può veder scendere il valore del capitale del 50% in pochi mesi, seguire il gregge è una pessima idea e i fondi pluridecorati non ti salvano dai ribassi.

2

Anno 2004. Il turismo è l’oro dell’Italia e quindi Alitalia non può che essere un business vincente da giocarsi in borsa. Questo il mio pensiero di giovane e ingenuo investitore dopo aver letto diversi articoli sul tema. Quattro anni dopo la società era fallita e i pochi risparmi investiti in borsa evaporati come una pozza d’acqua nel deserto del Sahara.
Lezione. Mai dare seguito con investimenti reali ai consigli folcloristici dei giornali o dei talkshow. Mai pensare di aver avuto un’idea migliore di altri. Mai investire su una singola azione del paese dove vivi e lavori.

3

Anno 2014. Come ho già testimoniato in questo articolo nel 2014 comprai il mio primo Bitcoin per 450 €. Non nego tutto quello che ho già scritto sul fatto che la criptovaluta più famosa del mondo non è per me un investimento nel senso letterale del termine. Non posso però che considerare la vendita che feci poche settimane dopo con una performance del 50% come un flop. Sette anni dopo quella monetina è arrivata a valere oltre 100 volte di più.
Lezione. Non cadere mai nel tranello di andare a rivedere a distanza di anni dove sono finiti i prezzi di certe “scommesse” finanziarie.

4

Anno 2019. Mi butto sul crowdfunding e social lending investendo qualche spicciolo con Mintos, una delle più famose società europee del settore. Consapevole che tassi al 13-14% sono specchietti per le allodole che offrono all’investitore l’illusione di poter raddoppiare il capitale in 5 anni (72/14 = 5 anni, regola del 72 docet), mi piace esplorare nuovi strumenti di investimento e quindi entro sul mercato. Mi è bastato un anno per capire che i tassi di fallimento sono altissimi e che la diversificazione é utile, ma alla fine se va bene si raggiunge un rendimento finale in linea con quello di un investimento obbligazionario high yield.
Lezione. Una fetta del conto Funny può essere destinata al crowdfunding, ma più l’investimento è affascinante e ci fa sentire dei piccoli geni del Monopoli, minore sarà la redditività nel lungo periodo per chi non è un super esperto del settore.

5

Anno 2020. La mia vacanza programmata in Grecia salta causa Covid, la compagnia aerea fallisce. Non mollo e quei maledetti 1000 euro del prezzo del biglietto voglio riportarli a casa. Dopo aver imparato quali sono i diritti dei viaggiatori e quali authority andare a toccare per “sensibilizzare” il fallito, riesco a recuperare i miei denari. Fatto trenta faccio trentuno e butto tutto su quattro azioni del settore turistico. Sono talmente schiantate che tanto non possono che riprendersi, penso io. Funny market puro ma ad oggi sono ancora sotto del 40%.
Lezione. Quando tutto sembra andare male, può andare ancora peggio se non diversifichiamo l’investimento e continuiamo a mediare al ribasso il prezzo di carico delle singole azioni.

I 5 investimenti Top

1

Anno 1991. Comincio l’università e per finanziare il corso su consiglio dei miei genitori investo qualche risparmio del maialino salvadanaio in Bot italiani. Dal 1991 al 1995 i rendimenti viaggiano tra il 9% e il 14%. La mia cultura accademica è stata gentilmente pagata dallo Stato italiano visto che l’inflazione altissima del tempo fortunatamente sfiorava soltanto le tasse di iscrizione.
Lezione. Dedicare una fonte di reddito alla realizzazione di un progetto, grande o piccolo che sia, aumenta significato e motivazione nell’investimento realizzato.

2

Anno 1996. Terminata l’università e ingolosito dai rendimenti dei Bot decido di investire su un fondo azionario italiano. Ricordo ancora il nome Epta Fund. Guadagno il 60% in un paio di anni e nel 1998 chiudo tutto. Una parte va nell’acquisto dell’auto nuova, l’altra in investimenti vari che più avanti si riveleranno disastrosi.
Lezione. Portare a casa un po’ di guadagni per realizzare certi obiettivi in anticipo va bene. Distruggere un piano di investimento per saltare da un fondo diversificato a singole scommesse non va bene.

3

Anno 2001. Siccome le lezioni non sono mai abbastanza compro azioni Parmalat. Nel 2003, pochi mesi prima del fallimento, vendo le azioni e mi salvo da un reset che poi comunque arriverà (per me) anni dopo con Alitalia.
Lezione. La fortuna negli investimenti conta, eccome se conta, ma prima o poi ti presenta il conto nel più classico dei ritorni verso la media. Con una mano dà e con l’altra prende.

4

Anno 2012. Piena crisi dei debiti sovrani europei. Gli investitori italiani scoprono di far parte di un club di nome “Pigs”. I tassi di interesse sui titoli di stato volano alle stelle, il default della Grecia è realtà. I titoloni dei giornali sono intrisi di un pessimismo cosmico, il fallimento dell’Italia sembra alle porte. I BTP a 10 anni offrono un rendimento superiore al 6%, più della metà delle performance storiche di un indice azionario globale. I prodotti assicurativi impallidivano al confronto. Faccio due conti sulla mia esposizione complessiva all’Italia, è bassa. Può essere sensato cogliere l’occasione. Opportunità o rischio vedremo. Acquisto un bel BTP che scade dopo 10 anni e con il senno di poi mi sono garantito un rendimento medio reale annuo di oltre il 4%.
Lezione. Ogni tanto anche sui mercati finanziari più liquidi arrivano i saldi. Essere contrarian ed approfittarne con una piccola parte del capitale non è mai una cattiva idea.

5

Marzo 2020. I mercati azionari scendono in pochi giorni del 30%. La pandemia terrorizza il mondo. Senza fare grandi ragionamenti dal lock down di casa mia moltiplico per 10 il mio usuale Piano di Accumulo mensile comprando l’ETF azionario globale più noioso che esiste. Non mi faccio (per fortuna) attrarre questa volta dalle azioni modaiole come Zoom, Peloton, Netflix. A distanza di un paio di anni la scelta è stata vincente.
Lezione. Da migliaia di anni ciclicamente l’uomo arriva a pensare che il mondo è sull’orlo del baratro. Eppure siamo ancora qui, con un pianeta un po’ zoppicante, affollato e sporco, ma decisamente migliore di quella che esisteva cento, mille, diecimila anni fa. La fiducia è la base per investire con buon senso.

Queste sono state alcune esperienze che ancora oggi ricordo con piacere e rabbia. E le vostre quali sono state? La sezione dedicata ai commenti qui sotto sarà ben felice di accogliere le vostre testimonianze.

Buon investimento.

8 Commenti

  1. Il Sognatore 5 Luglio 2022 at 09:28 - Reply

    Ciao Lorenzo,
    ti seguo da un po’ di anni, ho anche menzionato il tuo fantastico sito sul mio blog, mi associo agli altri commentatori, mi hai fatto fare due risate…
    Io sono da poco sul mercato (ho iniziato seriamente dal 2018) quindi di flop non ne ho ancora avuti (per ora), per la mia strategia di investimento punto a far crescere annualmente la mia rendita passiva (grazie ai dividendi) e quindi forse l’unico flop che posso riportare e’ realtivo al titolo Servizi Italia che ha sospeso il dividendo nel 2021 ed il titolo va giu’ inesorabilmente (sono in perdita di un 50% dal prezzo di carico).

    Complimenti per il lavoro che porti avanti con il tuo team.
    Ti seguo sempre e ti faccio i migliori auguri per il futuro!

    Un saluto,
    Il Sognatore

    • Lorenzo Biagi 5 Luglio 2022 at 09:37 - Reply

      Grazie Sognatore, in questa valle di lacrime fatta di disastri, guerre, siccità, bear market, ogni tanto meglio riderci su quindi non può che farmi piacere quello che hai detto. Complimenti per il tuo blog e per i tuoi obiettivi belli chiari di vivere di rendita entro un certo periodo di tempo. Sono sicuro che la tua nave entrerà nel porto nei modi e nei tempi giusti. Poi statisticamente qualche flop tutti quanti li pigliamo ma chi, nel lavoro, nello sport, nella vita privata non ne ha collezionati? La finanza e gli investimenti in genere sono una scienza sociale e come tale caratterizzata anche da errori comportamentali. Ci sta ed è giusto che sia così. L’esperienza fa sempre bene se serve a migliorare noi stessi. Continua a seguirci mi raccomando!

      • Il Sognatore 5 Luglio 2022 at 12:00

        Grazie per i complimenti!

        Il Sognatore

  2. Giovanni 1 Luglio 2022 at 23:25 - Reply

    Solo a leggerle mi viene da ridere. Le più grandi bidonate che ho preso nella mia storia d’investitore sono quando ho dato ascolto alla mia Banca…….il mio consulente della più grossa banca italiana. Negli anni 2000 mi fa vendere i miei titoli di stato BTP e CCT dove guadagnavo interessi a doppia cifra per farmi acquistare un fondo comune dei tecnologici con spese d’ingresso del 5%. Mi disse che non si tenevano i soldi sui titoli di stato perchè il futuro era nell’azionario. Dubbioso investii un buon 60%. Si, all’inizio guadagnavo un 15% in un paio di mesi, ma poi per l’effetto gregge tutti a vendere. E fu così che alla fine persi il 30% netto. Il mio collega di lavoro dopo un lauto guadagno investì la propria l’quidazione e i risparmi della suocera in pensione. Una cifra intorno ai 250 mila Euro e perse anche lui la medesima percentuale. Ma il bello è che la restante cifra l’aveva investita in obbligazioni della Parmalat. Che cosa successe in quegli anni? Beh degli avidi risparmiatori non si ricordavano più la favola di Pinocchio. Andavo sulle Dolomiti ed in mezzo ai boschi sentivo gridare: Ciao…come va la borsa oggi? E da lontano si sentiva rispondere: bene..anche oggi ha guadagnato….

  3. Domenico 1 Luglio 2022 at 22:59 - Reply

    Ciao, mi allineo anche io haime hai tuoi top/flop, ho 56 anni e pertanto ho vissuto più o meno le stesse stagioni, anni 80,90 bot con ottimi rendmenti 15,16 %, nessuna fatica all’acquisto e una cedola corposa che mi faceva sentire un genio della finanza, poi anni 2000 con acquisto di Telecom, Tiscali a prezzi 100 volte i loro multipli, per ritrovarmi nel giro di pochi mesi con un pugno di mosche, aggiungiamoci l’Argentina anche qui con cedole al 13, 14 % che poi non hanno pagato e non hanno neanche rimborsato il capitale.
    2012, BTP 4,25 a 10 anni acquistati con spread a 500, quindi praticamente a poco più cento e venduti a 135,
    2020, acquisto ETF Europa in piena pandemia e tuttora sono sopra del 25%, e adesso…. lasciamo stare…..
    Che dire, più o meno un po’ tutti swguiamo le mode, l’importante come sempre dici è avere una rotta e seguirla, facendo tesoro delle esperienze passate
    Un saluto
    Domenico

    • Lorenzo Biagi 1 Luglio 2022 at 23:35 - Reply

      Telecom e Tiscali sono rimaste tra noi, ma come non ricordare Gandalf, Finmatica, Seat. Sembra quasi di ricordare gli attori di alcuni telefilm degli anni 80 con la curiosità di rivedere come sono diventati. Cambiano i tempi, cambiano i nomi ma i risultati sono sempre gli stessi. Dalla follia di strapagare una cyclette messa su un rullo come Peloton alle varie crypto patacche con orecchie da cane. Il bello (e il brutto) della finanza sta anche qui. L’importante è non farsi distrarre troppo e imparare a gestire i concetti essenziali. Rischio, rendimento, storia, debolezze psicologiche della razza umana e come difendersi dal marketing finanziario. In pratica i 4 pilastri dell’investimento di W.Berstein ci insegnano quello che serve.

  4. Adriano 1 Luglio 2022 at 16:40 - Reply

    Di solito non lascio commenti, ma devo ammette che hai riassunto bene tutti i concetti fondamentali con pratici esempi della tua vita facendomi anche fare2 risate ironiche… ;)

    Alla fine andrebbe aggiunto solo: “a buon intenditor, poche parole” !

    Complimenti per tutto.

    • Lorenzo Biagi 1 Luglio 2022 at 21:20 - Reply

      Questo giochino del ricordare è utile soprattutto quando si pensa di aver capito tutto della…finanza. Se vorrai raccontare alcune delle tue esperienze negative o positive più clamorose non vediamo l’ora di leggerle.

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