Nell’articolo l’investitore sfortunato avevamo analizzato i casi di un investitore alle prese con un destino particolarmente avverso, investire nell’anno dei massimi che precedettero lo scoppio della bolla internet. Siccome al peggio non c’è mai limite ho voluto ulteriormente stressare il concetto trovando un investitore se possibile ancora più sfigato. In pratica sono andato a pescare per ogni anno le chiusure di trimestre più elevate della borsa americana dal 1985 al 2014.
A quel punto ho fatto partire un Piano di Accumulo da 1000 euro l’anno acquistando un certo numero di quote dello S&P500 selezionando il trimestre che ha fatto registrare il prezzo più elevato. Comprando ogni anno ai prezzi sistematicamente più alti portiamo avanti questo piano per 30 anni arrivando al 2014. Per chi considera troppo lungo l’arco temporale a 30 anni ho simulato la stessa attività a 20 anni.
Fatto questo ad ogni acquisto ho fatto il confronto tra il controvalore a disposizione (qualora decidessi di liquidare tutto) e il nominale versato. Il risultato è rappresentato dalla variazione percentuale rispetto al versato che trovate sul grafico.
Ecco quello a 30 anni.
Anche ammettendo di comprare ogni anno per 30 anni sui valori massimi del mercato, oltre a prendere atto che il trading non fa per voi, vi ritrovereste dopo un trentennio con un cifra superiore ai 92 mila Euro a fronte di 30 mila euro versati, quindi un guadagno del 208%. Anche nel 2009 dopo la caduta verticale dello S&P500 il vostro capitale in caso di liquidazione per bisogno, paura o scelta consapevole, sarebbe risultato di 46 mila euro a fronte di 25 mila versati fino a quel momento.
Tutto come sempre al lordo di inflazione, commissioni di gestione e tasse.
Ma rendiamo ancora più cattiva questa analisi e ragioniamo sullo stesso tipo di attività ma limitandoci agli ultimi 20 anni. Ecco il grafico.
Nonostante due bear market feroci (2000 e 2008) e nonostante la sfortuna di comprare sempre sul trimestre più caro di ogni anno, il risultato è comunque positivo. Dopo 20 anni i vostri 20 mila Euro sarebbero diventati 33 mila con un apprezzamento del 65%.
Balza all’occhio il segno negativo del 2009. Bene, in quello che risultò essere uno dei peggiori bear market della storia il vostro capitale, in caso di liquidazione proprio in quel momento (certo che la sfortuna vi perseguita), sarebbe risultato inferiore di 750 euro rispetto al totale versato di 15 mila euro. Poteva andare meglio ma anche molto peggio.
Provate a pensare a quali eccellenti risultati si sarebbero ottenuti, nonostante l’alone di sfiga che vi avrebbe circondato, bilanciando parte del portafoglio (e quindi il rischio) con dei bond governativi.
Siccome sono tanti gli investitori che non vogliono stare a guardare ma nello stesso temono ogni volta di entrare sui mercati sempre nel momento sbagliato eccovi serviti. Tutti i momenti sbagliati degli ultimi anni raggruppati in un unico piano di investimento.
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