Molto spesso il risparmiatore compie il primo sforzo necessario per avviare un progetto di accumulo di denaro nel lungo termine, ovvero accantonare un po’ di soldini ogni mese, ma poi non fa il secondo, buttare quel denaro sui mercati finanziari o farlo in modo timido.
Erroneamente si pensa che accantonare piccole somme di denaro su un conto corrente o su un buono postale o su un fondo monetario, rappresenti qualcosa in grado di assicurarci un piccolo gruzzoletto nel momento in cui decideremo di passare all’incasso.
C’è una parte di verità in questo, ma c’è anche un errore di fondo. Se la vostra missione è risparmiare, la vostra responsabilità è anche quella di proteggere i risparmi da una brutta bestia che si chiama inflazione che ogni anno poca (come ora) o tanta che sia erode il potere d’acquisto del vostro denaro accumulato con tanta fatica nel corso degli anni. Ne abbiamo già parlato qui di cosa sarebbe successo in termini reali ad un investitore italiano, ma il grafico di Doug Short sul potere d’acquisto di 1 dollaro americano è esemplare.
Partendo dal 1870 quel singolo dollaro è diventato, 145 anni dopo, 5 centesimi con l’inflazione che si è portata a casa il 95% del vostro dollaro. Avete ragione, fino al 1920 il potere d’acquisto si è addirittura accresciuto, ma con banche centrali come quella americana ed europea che hanno apertamente dichiarato un obiettivo di inflazione del 2% e con il carico debitorio pubblico più alto della storia, è prevedibile che un po’ di inflazione nei prossimi anni arriverà. Meglio stare sul sicuro quindi e non farci cogliere di sorpresa.
Ok Archeowealth accantoniamo denaro, abbiamo capito che dobbiamo proteggerlo dall’inflazione, ma in cosa investiamo? Attenzione che accantonare e proteggere non è sufficiente, dovete anche accrescere questo capitale perché le tasse (e fiammate inflazionistiche inattese magari proprio quando ve ne andate in pensione) saranno un altro nemico che vi troverete ad affrontare primo di godervi i vostri meritati risparmi.
Mi dispiace ma l’unica alternativa che avete si chiama azionario, magari fatto in modo equilibrato e ragionato, diversificato e bilanciato, ma per chi fa piani di lungo periodo l’unico strumento che avete per battere l’inflazione sono le azioni.
La tabella seguente l’ho estrapolata da www.Novelinvestor.com
Il ritorno nominale medio dell’azionario è stato doppio rispetto a quello dei bond, ma depurandolo da un’inflazione medio storica del 3% negli Stati Uniti il rendimento reale delle azioni diventa oltre 3 volte quello dei bond.
Come abbiamo visto qui e qui investire su azioni americane ed internazionali vuole dire avere l’80% di probabilità di chiudere l’anno in positivo, ma certamente le cose non sempre possono andare bene come abbiamo visto qui. Se le azioni salgono 4 volte su 5, quella volta in cui scendono può essere devastante in termini di perdite di capitale ed ecco perché è sempre opportuno arricchire l’investimento con fonti di diversificazione tra cui i bond.
Se il vostro è un obiettivo di lungo periodo non abbiate paura di stare investiti e quando arrivano le correzioni risparmiate di più e gettate altro denaro nella mischia, amplificherete le vostre possibilità di arrivare al traguardo in condizioni migliori dei vostri colleghi.