By |Categorie: Investimento, Risparmio|Pubblicato il: 28 Dicembre, 2016|

Siamo arrivati alla fine di questo 2016 e così oggi ho deciso di scrivere qualche riga sui comportamenti ripetitivi che da diversi anni mi accompagnano nel momento terminale della mia annata di risparmiatore – investitore.

In ordine cronologico

  • Redigo un bilancio familiare entrate – uscite (modi e mezzi spiegati qui)
  • Tiro le somme stilando un budget di massima per l’anno successivo cercando di capire quanto margine di risparmio potrò avere al lordo di spese impreviste.
  • Spending review dove possibile. I comportamenti di spesa possono essere una buona fonte di risparmio se riportati a livelli essenziali.
  • Verifico la tenuta del salvadanaio d’emergenza. Ne abbiamo parlato qui ma ribadiamo che è sempre necessario, prima di investire, avere da parte una somma immediatamente disponibile pari mediamente a 3-6 volte lo stipendio netto mensile della famiglia.
  • Stabilito (oppure no) il fabbisogno della quota di emergenza, ripasso costi e massimali della (o delle) polizza caso morte attualmente in essere. I single possono tranquillamente sorvolare, ma ogni famiglia dovrebbe tenere in debita considerazione questo elemento soprattutto se in ballo ci sono dei figli. Eventi che si spera improbabili o remoti, nel momento in cui si verificano non possono rovinare i nostri cari per il resto dei loro giorni soprattutto se dipendono ancora dalla nostra capacità esclusiva di produrre reddito. Quindi rinunciamo ad un caffè al giorno, ma assicuriamo una rete di copertura adeguata.
  • Verifico la quota versata nell’anno in chiusura al fondo pensione privato. Se esistono margini di risparmio disponibili adeguo il versamento al fondo pensione nella direzione della soglia di 5164,57 Euro. Questa è la soglia massima di contributi versati per i quali si può usufruire di una deduzione fiscale che va da 1.187 a 2.220 Euro a seconda dell’aliquota marginale Irpef. Denaro da investire sotto forma di risparmio fiscale.
  • Valuto la possibilità di aprire (o nel caso del sottoscritto incrementare) un fondo pensione intestato ai figli a carico e sempre nel rispetto del limite di deduzione fiscale. Cominciare ad investire denaro per i nostri eredi fin da piccoli permetterà a loro di sfruttare al massimo i vantaggi della capitalizzazione composta degli interessi.
  • Verifica dello zainetto fiscale all’interno nel dossier titoli. Attività spesso trascurata, ma che in presenza di minusvalenze in scadenza nell’anno in corso possono permetterci di capitalizzare utili senza pagare tasse. Così valuto di realizzare eventuali plusvalenze tramite vendite (e successivo riacquisto se lo ritengo opportuno) per non perdere il credito d’imposta.
  • Stimo il valore dei rimborsi fiscali da detrazione estraibili dall’anno di imposta appena terminato. Anche questo è un risparmio fiscale da trasformare in investimento.
  • Verifico tramite il mio foglio di Excel i flussi di cassa generati da dividendi e cedole nel corso dell’anno successivo. Anche questo è denaro utile a finanziare spese e investimenti futuri che non richiede sforzi.
  • Verifico i costi del mio portafoglio di investimento e dove possibile valuto prodotti meno costosi in grado di replicare una certa asset class. In questa attività rientra anche la verifica dei costi collegati a conto corrente e deposito titoli bancario, oltre a tutte le attività automatizzate in corso (esempio Pac).
  • Verifico i potenziali prodotti finanziari (polizze, fondi, Etf, obbligazioni in Euro o valuta, ecc…) che potranno essere acquistati nell’anno successivo alla luce del budget di risparmio che prevede di avere disponibile.
  • Siamo alla fine. Finalmente rivedo la mia asset allocation di portafoglio dopo opportuno ribilanciamento.

Tanti auguri e Felice Anno Nuovo!

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